Appena un’ora di tempo. Tanto è bastato al Consiglio dei Ministri per dare il via libera al dispositivo con misure urgenti per la finanza locale, incluso il cosiddetto ‘salva-Roma’. Tra le prime anticipazioni su quanto deciso per ripianare il deficit di bilancio del Campidoglio, spunta la possibilità per l’amministrazione di Ignazio Marino di elevare, a partire dal 1 gennaio 2014, l’aliquota dell’addizionale Irpef. L’amministrazione potrà così alzare la tassazione attualmente fissata allo 0,9% di altri 0,3 punti percentuali, fino all’1,2%. Sono previsti interventi sul debito voragine da 867 milioni e vengono stanziati 28,5 milioni per la raccolta differenziata. Roma, inoltre, potrà riacquisire l’esclusiva titolarità di crediti verso le società partecipate dalla stessa anche in via compensativa. Intanto nella Capitale sono ore decisive per discutere del Bilancio alla luce dell’approvazione del decreto ministeriale. Sull’eventualità di un aumento dell’Irpef, il primo cittadino ha già espresso la sua posizione: “Personalmente ho fatto resistenza in questi mesi a qualunque aumento di imposte per i romani, che già pagano tasse molto alte rispetto ad altre città, e farò ancora resistenza. Nello stesso tempo – ha aggiunto Marino – con le forze politiche che governano la città insieme a noi chiederemo ai cittadini quali sono le priorità, perché ci sarà da tagliare spese in alcuni settori, anche se sono assolutamente contrario a tagli in settori fondamentali come il sociale, l’assistenza e la cultura”.


