Il consigliere regionale e vicepresidente della commissione Ambiente, Lavori Pubblici, Mobilità, Politiche della casa e Urbanistica, Enrico Forte, ha presentato nei giorni scorsi una proposta di legge per l’istituzione dell’infermiere di famiglia. L’iniziativa nasce dalla necessità di ripensare l’organizzazione socio-sanitaria assistenziale sul territorio ed offrire prestazioni integrate agli utenti riorganizzando i servizi alla luce delle mutate esigenze e delle trasformazioni demografiche che hanno determinato un cambiamento nella richiesta di cure: “L’istituzione dell’infermiere di famiglia – spiega Enrico Forte – è premessa fondamentale per il completamento della rete dei servizi distrettuali domiciliari ai cittadini nell’ottica del miglioramento dell’accesso ai servizi, dell’assistenza alle persone con particolare fragilità sociale e della deospedalizzazione degli interventi per favorire il mantenimento delle persone nella loro comunità di residenza e nel loro ambiente familiare. Si punta a superare – ha proseguito il consigliere regionale – la centralità dell’ospedale come riferimento per l’assistenza sanitaria realizzando sul territorio nuove modalità di presa in carico della persona che presenta patologie a lungo decorso. Il tutto garantendo la continuità assistenziale. L’obiettivo della mia proposta di legge è quello di farsi carico dei bisogni di salute dei cittadini direttamente al proprio domicilio in totale sinergia con i medici, integrando il loro imprescindibile ruolo con il pieno riconoscimento e la valorizzazione della professione infermieristica”. Nella proposta di legge si prevede l’istituzione di servizi a livello distrettuale, con personale debitamente formato in relazione alla complessità del territorio e della complessità assistenziale delle persone e al numero di cittadini da assistere, con un numero massimo di 500 cittadini per ciascun infermiere di famiglia. A coordinare il Servizio Infermieristico Regionale sarà un responsabile, professionista dell’area infermieristica, nominato dall’assessore alla Sanità: “Attraverso l’istituzione di tale figura – conclude Enrico Forte – l’assistenza sanitaria sul territorio del Lazio potrà offrire un ulteriore servizio a vantaggio di numerosi utenti la cui situazione richiede modelli di cura diversi da quelli tradizionali, più estensivi che intensivi. La nostra Regione risponderà quindi alle richieste attuali con un sistema nuovo, meno oneroso e rispettoso delle condizioni di salute dei cittadini”.