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PROVINCIA | Troppi procedimenti contro i docenti, la Gilda: “Serve più tutela e fiducia nella scuola”

Ultimo aggiornamento: 12 Novembre 2025 13:41
Redazione Pubblicato 12 Novembre 2025
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Teacher pointing to raised hands in classroom
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«L’abuso di provvedimenti disciplinari nei confronti del corpo docente è un fenomeno a cui assistiamo sempre più di frequente, e che rischia di minare l’esercizio della didattica nelle scuole, rendendo le condizioni di lavoro dei professori sempre più difficili». Lo dichiara la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini, intervenendo a seguito della vicenda che ha coinvolto l’istituto “Pacinotti” di Fondi e Santi Cosma e Damiano, dove alcuni docenti e il dirigente scolastico sono stati sanzionati nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di un alunno quattordicenne che si è tolto la vita l’11 settembre scorso, prima di ricominciare la scuola.

«Il burnout è uno stato sempre più diffuso nel mondo dell’insegnamento – aggiunge Giovannini – ma di cui purtroppo si parla ancora troppo poco, continuando a ritenere quella del docente una professione non gravosa e non soggetta a esaurimento psicofisico».

Al di là del caso specifico, la Gilda esprime preoccupazione per la facilità con cui oggi si avviano procedimenti disciplinari, spesso senza una reale valutazione del lavoro complesso e continuo che le scuole svolgono per l’inclusione, sempre più senza adeguati strumenti e senza un vero sostegno istituzionale.

«Le classi sono sempre più difficili da governare – sottolinea la coordinatrice – con un numero crescente di alunni con fragilità e bisogni educativi speciali, ma al tempo stesso, diminuiscono gli organici e aumentano gli alunni per classe: una situazione paradossale a cui come sindacato chiediamo rimedio immediato».

La Gilda evidenzia inoltre il rischio legato alla diffusione mediatica di notizie e indiscrezioni non ancora accertate, che spesso finiscono per condizionare l’opinione pubblica e compromettere la serenità delle comunità scolastiche.

«Nel caso di Santi Cosma e Damiano – prosegue Giovannini – l’istituto è stato condannato ancor prima che venissero concluse le indagini ispettive e della Procura di Cassino. L’iter dei provvedimenti disciplinari è stato poi avviato sulla base di supposizioni e di dichiarazioni rese da una famiglia comprensibilmente addolorata, che cerca risposte a un gesto estremo di difficile comprensione».

Situazioni analoghe, spiega la Gilda, si stanno moltiplicando anche in altre scuole della provincia. «Accade sempre più spesso – afferma Giovannini – che alle accuse, anche solo potenziali, il Ministero reagisca crocifiggendo i propri dipendenti. Da ciò nasce nei docenti uno stato di sudditanza verso le lagnanze e gli umori dei genitori o, in alcuni casi, dei dirigenti scolastici, con ripercussioni pesanti sul clima educativo e didattico».

La Gilda di Latina chiede dunque una presa di posizione chiara e forte da parte del Ministero dell’Istruzione e dell’Ufficio scolastico regionale del Lazio, a tutela della dignità e della professionalità del personale scolastico. «Mai come in questa fase – osserva Giovannini – la categoria dei docenti è stata così sottovalutata, ignorata e mortificata. Se davvero si vuole incidere sulle nuove generazioni e formarle oltre che istruirle, bisogna restituire fiducia e considerazione sociale alla scuola e alla professione docente».

Il sindacato si augura che venga restituita al più presto credibilità all’istituto Pacinotti e al lavoro svolto dai suoi insegnanti e dal dirigente scolastico, «in una scuola che, fino a poco tempo fa, – conclude la segretaria – era considerata tra le più serene della provincia pontina».

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