“La crisi di maggioranza a Terracina è lo specchio di una politica più attenta alle poltrone che ai cittadini”. È duro l’attacco di Sinistra Italiana ed Europa Verde, che in una nota congiunta denunciano il clima di caos e conflitto interno all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giannetti.
Secondo i due gruppi di opposizione, mentre la città e la Azienda Speciale, che gestisce i servizi sociali, vivono un momento di grande difficoltà, il principale partito di maggioranza sarebbe “l’unica vera causa dell’immobilismo” dell’amministrazione, preoccupato più di ottenere “un assessorato in più, magari più forte dal punto di vista economico”, che di risolvere i problemi della città.
«Con un’acrobazia linguistica degna dei migliori azzeccagarbugli – scrivono Gaia Pernarella (Sinistra Italiana) e Gabriele Subiaco (Europa Verde) – la maggioranza promuove i suoi assessori, dicendo che fanno il bene della città, ma allo stesso tempo sostiene che non possono operare. È evidente che qualcuno, a destra, voglia che nulla cambi».
Le opposizioni ricordano come l’assenza in Consiglio comunale, le osservazioni “fuori luogo” sul nuovo statuto dell’Azienda Speciale e le dimissioni del presidente del CdA – appartenente alla stessa area politica della maggioranza – siano segnali di una crisi profonda.
Nel mirino anche il decreto sindacale annunciato dal sindaco Giannetti, con la revoca delle deleghe agli assessori ma non delle nomine: «Un’azione confusa e dilatoria – sottolineano Pernarella e Subiaco – che non affronta il nodo principale, ovvero la gestione dell’Azienda Speciale».
Europa Verde e Sinistra Italiana chiedono al primo cittadino di assumersi la responsabilità politica e amministrativa, arroghi a sé i poteri sostitutivi sull’Azienda e agisca “per il bene della città”.
In caso contrario – avvertono – «la sconfitta politica non sarebbe più giustificabile e porterebbe alle doverose dimissioni del sindaco, con il rischio di un nuovo commissariamento per Terracina, dopo i due già vissuti negli ultimi dieci anni».
La nota si chiude con un messaggio amaro ma deciso: «Da vent’anni chi governa Terracina accumula disastri, opere incompiute e indagini. Noi continueremo a lavorare per liberare la città da un sistema che ha fallito».


