Antonio Vizzaccaro, di Alternativa Popolare si esprime cosi riguardo la situazione relativa all’inclusione del Basso Lazione nella ZES: “Nel susseguirsi di comunicati e appelli di amministratori locali, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali che chiedono l’inclusione del Basso Lazio nella Zona Economica Speciale (ZES) Unica per il Mezzogiorno, occorre fare chiarezza: il nostro territorio non è stato escluso per scelta politica, ma per limiti giuridici dettati dall’Unione Europea. I comuni delle province di Latina e Frosinone ricadono infatti nelle cosiddette “zone C non predefinite”, come stabilito dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027. Per questo motivo, Governo e Parlamento hanno optato per un’alternativa compatibile: la Zona Logistica Semplificata (ZLS), strumento di sostegno altrettanto valido, sebbene meno intensivo della ZES”.
“La Regione Lazio – continua Antonio Vizzaccaro – ha già approvato la proposta di istituzione della ZLS con deliberazione di Giunta n. 797 del 15 ottobre 2024, trasmettendo il Piano di Sviluppo Strategico aggiornato al Governo per l’approvazione tramite DPCM. Questo Piano prevede misure concrete: snellimento delle procedure, benefici fiscali e contributivi, incentivi agli investimenti, potenziamento delle infrastrutture logistiche e dei collegamenti ferroviari e stradali. Obiettivi chiari: favorire nuovi investimenti, sostenere le PMI, rilanciare il tessuto economico-produttivo locale e valorizzare i sistemi portuali e logistici del Lazio”.
“La ZLS – afferma Vizzaccaro – è già oggi una realtà in attesa solo della ratifica governativa. E include 49 Comuni del Lazio, tra cui Cassino e buona parte dei comuni del Basso Lazio, con l’inspiegabile esclusione di Ausonia e di altri centri della Valle dei Santi, i quali hanno giustamente presentato ricorso chiedendo il riconoscimento del proprio valore strategico, anche in virtù del Distretto Marmifero di Coreno Ausonio. Questo è il punto su cui le amministrazioni dovrebbero concentrarsi: chiedere l’ampliamento e l’accelerazione dell’iter ZLS, non invocare un’impossibile estensione alla ZES Unica”.
“In un momento cruciale per lo sviluppo industriale e la competitività del nostro territorio, confondere strumenti diversi rischia di indebolire il risultato già ottenuto – conclude Vizzaccaro – Serve invece uno sforzo collettivo per rendere immediatamente operativa la ZLS del Lazio, sollecitando la Presidenza del Consiglio alla firma del DPCM e sostenendo il Piano Strategico. È questa l’unica via percorribile per portare da subito agevolazioni concrete alle nostre imprese, nuova occupazione e crescita sostenibile”.


