Un trend di iscritti in continua crescita e un’offerta formativa basata sulla tecnologia e la qualità dell’insegnamento. Quella dell’IIS Marconi di Latina è una realtà sempre più radicata sul territorio, con oltre 1000 studenti che frequentano l’istituto di via Reno. È la Dirigente Scolastica Ester Scarabello, in carica come preside dal 2013, a raccontare quali sono stati i cambiamenti portati avanti per fornire insegnamenti all’avanguardia e che tengano conto della continua evoluzione tecnologica. Un continuo confronto con le aziende permette agli studenti dell’istituto di potersi cimentare nel mondo del lavoro, attraverso le tante possibilità che vengono offerte. Diverse iniziative, come gli incontri e l’evento del Diploma Day e non mancano i riconoscimenti a livello nazionale, come quello conquistato lo scorso maggio, grazie al successo nella “Gara Nazionale di programmazione della Macchina di Turing” all’Università di Pisa.
Come è articolata l’offerta formativa del Marconi?
“L’offerta formativa del Marconi è ricca e variegata. Eroghiamo un servizio di qualità, con l’Istituto che offre tre indirizzi di studio: il tecnico tecnologico con l’informatica e telecomunicazioni, poi l’indirizzo tecnico economico con l’amministrazione finanza e marketing e abbiamo il liceo scientifico con l’opzione scienze applicate. Si tratta di tre indirizzi che in qualche modo sono legati da un filo rosso e quindi l’area tecnica e tecnologica è presente in tutti e tre. Le progettualità sono varie e coprono un po’ tutte le aree, da quella umanistica, passando per quella dei diritti. L’area tecnica è un po’ il motore e la specificità dei nostri indirizzi. Sono progettualità che comunque puntano sempre all’innovazione e di fatto forniscono agli studenti competenze specifiche per affrontare il loro progetto di vita, che si può dispiegare sia immediatamente nell’inserimento nel mondo del lavoro o nella prosecuzione degli studi in ambito universitario”.
Quanti sono gli iscritti?
“Noi abbiamo più di 1000 studenti ed è un trend che manteniamo ormai da diversi anni. Ovviamente questi sono distribuiti sui tre indirizzi di studio”.
Quali sono i possibili sbocchi lavorativi?
“I nostri studenti sono molto richiesti dalle aziende proprio perché le competenze e la solida preparazione che noi forniamo consente loro di approcciare immediatamente al mondo del lavoro. Investiamo molto nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento; quindi, i rapporti con le aziende sono costanti e dal periodo post covid abbiamo ripreso e implementato tutte quelle attività che purtroppo per ovvie ragioni avevano avuto una battuta di arresto. Cito, ad esempio, uno degli ultimi incontri che abbiamo fatto nella seconda fase dello scorso anno scolastico: “Il Marconi incontra le aziende 4.0”. un incontro in cui sicuramente i ragazzi hanno avuto l’opportunità di interfacciarsi direttamente con le varie aziende presenti nel territorio e non solo. In questo modo si comincia ad approcciarsi al mondo del lavoro. Gli sbocchi lavorativi sono naturalmente legati alla specificità degli indirizzi di studi e quindi riguardano in modo particolare il mondo aziendale, ma anche quello dei servizi, perché le competenze che forniamo ai nostri studenti consentono in modo trasversale di agire in tutti i settori”.

Come Istituto come avete gestito la fase della ripartenza post Covid-19?
“Abbiamo cercato di riprendere gradualmente tutte le attività che avevano avuto una battuta di arresto. Un’attenzione particolare è stata posta all’aspetto psicologico, perché il Covid ha condizionato fortemente i processi di apprendimento. Lavoriamo ancora molto sulla ri-motivazione, sulla motivazione e sul recupero di quelle competenze e di quegli aspetti del curriculum che in qualche modo erano state non perseguite nella modalità ordinaria”.
Rilevate il fenomeno della dispersione scolastica?
“Le percentuali della dispersione scolastica sono note a livello nazionale, tanto che nell’ambito degli interventi sul PNRR, un’attenzione particolare è stata posta proprio al contrasto alla dispersione scolastica e ai divari territoriali. Noi abbiamo aderito agli interventi ministeriali del PNRR con un progetto specifico e abbiamo messo in campo una serie di interventi a contrasto su questo fenomeno, che si muovono in diverse aree: la figura del mentor ad esempio, quindi gli interventi individualizzati uno ad uno proprio per recuperare quella motivazione verso lo studio e per sensibilizzare il ragazzo ai processi di autovalutazione rispetto a quelli che sono i punti di forza e di debolezza di ciascuno; interventi di recupero delle competenze di base, sempre però con un taglio verso la motivazione; diversi interventi sulle attività laboratoriali che cercano di suscitare l’entusiasmo nei nostri studenti, come teatro, fotografia e la lingua. Inoltre, abbiamo un gruppo di lavoro tecnico, il team per la dispersione scolastica che si occupa proprio di monitorare costantemente l’andamento. Devo dire che dopo gli interventi effettuati, il fenomeno è stato ridimensionato e questo già da qualche anno”.
Il suo augurio per l’anno scolastico
“Che sia un anno sereno, favorevole per tutti gli studenti perché veramente la scuola è il motore di sviluppo del nostro Paese; quindi, auguro a tutti un anno all’insegna dello slancio”.



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