La rete ferroviaria del Lazio, a seguito di ingenti investimenti, verrà sottoposta a lavori di manutenzione che porteranno a modifiche dei servizi su molte tratte. Molti pendolari che usano quotidianamente i servizi, soprattutto per motivi di lavoro, si ritrovano a fare viaggi interminabili. Rosalba Rizzuto, pendolare, ha voluto far presente i disagi dei viaggiatori che utilizzano la rete ferroviaria del Lazio: “Vorrei, con la presente, solo concentrarmi sulla assoluta mancanza di rispetto per “gli utenti” del servizio ferroviario, inascoltati, ignorati, calpestati, piuttosto che serviti nel rispetto delle leggi italiane ed europee. Avete sentito parlare di quel Reg. CE 1370/2007 che, al punto 9, statuisce che il servizio vada organizzato nel modo più rispondente alle esigenze del pubblico? O di quel DPR 753/1980, che con l’art. 6 dispone che Le aziende esercenti ferrovie devono essere provviste dei mezzi necessari per assicurare l’espletamento del servizio e che con l’art.12 impone che L’orario e la composizione dei treni nonché l’orario o il numero delle corse degli altri mezzi di trasporto siano stabiliti in relazione alle esigenze del traffico in modo che il servizio sia adeguato alla normale affluenza di viaggiatori, prevedendo che le aziende esercenti adottino tutte le possibili misure per fronteggiare le maggiori esigenze del traffico in determinati periodi o in eccezionali circostanze.?”
Molti sono gli studenti e i lavoratori che da anni si lamentano del servizio offerto e dei ritardi, per non parlare di mancati accorgimenti necessari per viaggiare in sicurezza e comodità, a tal riguardo continua Rizzuto: “Senza dilungarmi troppo sui suddetti tagli del servizio avvenuti nel corso degli anni, – che appaiono vòlti ad aumentare i profitti delle SPA, a fronte dei mancati investimenti, che hanno prodotto ricadute in termini di: privazione di fermate lungo le tratte, eliminazione di treni serali, abolizione del personale di terra, rimozione di adeguamento offerta alla domanda, eliminazione servizi igienici in stazione, assenza di sicurezza sui treni sovraffollati, eliminazione fontanelle nelle stazioni, scomparsa servizio recupero oggetti smarriti, incapacità di gestione delle continue interruzioni di servizio. Secondo voi, privare per mesi le linee regionali del servizio ferroviario per “adeguamenti” programmati, ricorrendo a bus sostitutivi, è compatibile con la fruizione del servizio stesso?” Conclude in fine: “Dovreste sapere meglio di noi che lo sviluppo del trasporto ferroviario serve proprio agli scopi che tanto decantate ad ogni intervista, campagna elettorale o comunicato politico, come l’abbattimento dell’inquinamento, la riduzione del traffico su gomma e con esso la riduzione di incidenti, di spese mediche e assicurative e di smaltimento di olii, gomme, rottami, ecc. Palesemente, salta all’occhio una politica dei trasporti in totale contrasto con gli obiettivi comunitari di transizione ecologica, di green deal, di riduzione delle emissioni …. ma anche con tutti i proclami preelettorali.”


