Neanche il tempo di festeggiare per l’ottima riuscita della tre giorni enogastronomica “Vicoli della nonna e prodotti da forno” che la città si ritrova ancora una volta (la terza nel giro di una settimana) sconvolta dall’ennesima rissa da bar.
La zona è sempre la stessa, piazza ferro di Cavallo, che se di giorno è una sorta di agorà in cui gli anziani del paese si incontrano per passeggiare e scambiare quattro chiacchiere, la sera diventa il ritrovo dei giovanissimi, che proprio nella serata di ieri intorno alle 23:00 hanno assistito sgomenti a un altro episodio di violenza.
Il copione è quasi lo stesso della sera precedente: i protagonisti hanno iniziato a dare in escandescenze all’interno di un locale, ad infastidirli, stando a quanto emerso, sarebbe stata la presenza molesta di un 26enne di origini marocchine che, probabilmente in preda ai fumi dell’alcol, avrebbe iniziato a provocare e disturbare la clientela. Anche in questa occasione, intuendo il pericolo, i titolari dell’attività non hanno esitato ad accompagnare i ragazzi all’uscita del locale per sperare in un chiarimento pacifico, prima che la situazione potesse degenerare.
Anche questa volta però la risposta più efficace è sembrata quella della violenza fisica e così è stata sufficiente una parola di troppo per far sì che si arrivasse alla rissa. Calci, pugni, minacce e grida di paura, il tutto ai margini di una delle strade più centrali e trafficate di Sezze e soprattutto, ancora una volta, sotto gli occhi increduli di decine di minori che pensavano di trascorrere una normale domenica sera prima di tornare sui banchi di scuola.
Immediato l’arrivo sul posto dei militari della caserma di Sezze che hanno preso in consegna il 26enne marocchino, ancora visibilmente stordito dall’abuso di alcolici.
Sarà loro compito fare chiarezza su quanto accaduto la scorsa sera, per comprendere se l’episodio sia in qualche modo collegato alla rissa della sera precedente o se invece si è trattato un altro caso isolato che, aggiungendosi al pestaggio di qualche giorno fa ai danni di un insegnante di educazione fisica, sarebbe già il terzo nel giro di una settimana.
Francesca Leonoro



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