In una campagna elettorale strana come difficilmente se ne ricordano, con la speranza di molti che il commissariamento durasse più dei 6 mesi previsti e con oggettive difficoltà a chiudere le liste e altrettanto oggettivo imbarazzo (chi più chi meno) ad esporre le proprie proposte ad una cittadinanza sempre più spaesata, c’è anche chi si ritrova in una lista e invita i proprio elettori a non sostenerlo, chiedendo espressamente di non essere votato. Accade nella coalizione a sostegno del candidato sindaco Serafino Di Palma e, nello specifico, nella lista di Fratelli d’Italia che ha deciso di appoggiare la sua candidatura a primo cittadino. Uno dei candidati in lista, esattamente Giovanni Federico Palombi, 14esimo tra i nomi che compongono la stessa lista, ha deciso di ritirare la sua disponibilità ad essere candidato, sostenendo che sarebbero venuti meno tutti i presupposti che lo avrebbero convinto ad accettare di scendere in campo in prima persona mettendoci la faccia.
Un vero e proprio “pezzo da 90”, quasi un colpaccio la candidatura di un uomo, 67 anni, che vanta un’esperienza cinquantennale in politica tra le fila dei più importanti partiti che hanno caratterizzato l’offerta politica del centrodestra, ricoprendo incarichi di grande responsabilità per poi concentrarsi nella sua professione di medico, che da oltre 30 anni gli ha regalato enormi soddisfazioni personali e riconoscimenti nazionali ed internazionali. Un corteggiamento iniziato da diverso tempo quello cui Giovanni Palombi è stato sottoposto in questi mesi da chi cercava di ricostruire a Sezze un centrodestra competitivo. E’ lo stesso Palombi a raccontare i dettagli: “Avevo deciso di dare il mio contributo rendendomi disponibile inizialmente alla candidatura nella lista de Il Biancoleone (che alla fine non è stata nemmeno inserita all’interno della coalizione, ndr) poi, per retaggio personale e per la mia storia politica, ho deciso di accettare di essere candidato in Fratelli d’Italia”.
Nessuna particolare richiesta per il post voto, ma almeno la presa di coscienza dell’importanza del personaggio in questione e un minimo di rispetto dovuto, che però non sembra esserci stato: “Non contesto il fatto di essere stato inserito in 14esima posizione nella lista o il fatto che nessuno ha avuto la sensibilità di aggiungere la dicitura “detto Giannino”, come tutta la città mi conosce da sempre, di fianco al mio nome, ma contesto il fatto che, sebbene mi fosse stato assicurato che di quella lista sarei stato il primo, nessuno mi abbia detto che in realtà le cose non erano così, scoprendo quanto accaduto solo dopo diversi giorni da alcuni amici che me lo hanno fatto notare”. Quello che Palombi contesta è la mancanza di chiarezza da parte di chi ha gestito questa fase della composizione delle liste: “Avrei accettato anche di essere messo in seconda posizione, ma nessuno ha avuto la correttezza di comunicarmelo e per questo motivo mi sento in dovere di rinunciare alla mia candidatura. Invito quindi chi aveva deciso di sostenermi e votarmi a non farlo”.




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