Sta sicuramente lasciando il segno, in termini strettamente politici ma anche amministrativamente parlando, la scelta delle minoranze di disertare polemicamente le riunioni delle commissioni consiliari, che da circa un mese non vedono seduti sui banchi gli esponenti delle opposizioni, i gruppi del Il Biancoleone e di SezzeBeneComune. Una scelta, quella delle minoranze, che ha radici profonde e che è maturata dopo una serie di aspri confronti in aula che hanno toccato diversi temi. Sotto il profilo strettamente formale le polemiche si erano innescate a causa della mancanza di segretari verbalizzanti che avrebbe snellito la parte procedurale delle commissioni e permesso ai componenti di poter lavorare in maniera più costruttiva. Storicamente, infatti, le riunioni delle commissioni consiliari permanenti a Sezze sono state utili a snellire il lavoro dello stesso consiglio comunali, con argomenti che arrivavano a ridosso della deliberazione definitiva dopo che i diversi aspetti erano stati già ampiamente trattati da maggioranza e minoranza. Ma in questa consiliatura questo equilibrio perfetto si è raramente realizzato e già nelle scorse settimane il presidente del consiglio comunale, Enzo Eramo, aveva convocato i capigruppo per analizzare i problemi delle commissioni, per alcuni esponenti politici, tra l’altro, totalmente inutili e poco costruttive. L’azione di Eramo sembrava poter risolvere la questione, così come un passaggio informale dei gruppi di minoranza dal sindaco e dallo stesso presidente del consiglio comunale. Ma poi la situazione si è arenata e al momento le opposizioni continuano a disertare le riunioni, con un problema di raggiungimento del numero legale che in alcune occasioni ha costretto i presidenti ad annullarle. Una situazione di stasi nella quale le minoranze non sembrano intenzionate a mollare, con il principio che le commissioni consiliari debbano tornare a quel sano confronto politico e analisi dei documenti che invece in questa consiliatura raramente si è realizzato. Contestualmente, però, la scelta di non partecipare rappresenta anche una forte connotazione politica che testimonia la distanza che intercorre tra le forze che governano la città e le minoranze.
Francesca Leonoro




Devi effettuare l'accesso per postare un commento.