Presso la cantina Ganci di Latina (Via Isonzo Km 5,300 – tel. 0773 208219) si svolgerà oggi dalle 18: 30 fino a notte inoltrata, la quinta edizione di «EnoEthnica». La manifestazione è organizzata dalla stessa cantina in collaborazione con l’Associazione culturale «Mantice» di Latina. Circa il cibo, verrà proposta una cena a base di piatti e prodotti tipici del territorio; invece per quanto riguarda la musica, saranno i balli e i canti popolari i protagonisti della serata. Ad allietarla saranno due gruppi: Il Mantice che fa capo alla stessa omonima associazione, e MeRitmiRi. Guidato da Gianfranco Santucci, quest’ultimo è un gruppo che propone un repertorio che si rifà principalmente alla tradizione campana (tammurriate e tarantelle montemaranesi sopratutto), ma prevede anche alcuni interessanti omaggi al Lazio, alla Calabria e alla Puglia, con stornelli velletrani e ballarelle, tarantelle riggitane e pizziche. Il leader (voce, tammorre, tamburelli e castagnette) rappresenta l’ancora della formazione che tiene saldo il legame con la tradizione pura. Mentre Francesca Trenta, cantante e danzatrice, interpreta le forme più arcaiche della sua arte rivivendole attraverso esperienze assolutamente contemporanee. Gli altri due componenti del gruppo sono Doriano Prati e Fabio Menditto. Il gruppo del Mantice invece propone un repertorio musicale proveniente principalmente dalla tradizione popolare del Lazio e dei Monti Lepini in particolare. E’ composto da Tiziana Spini, Marco Delfino, Leonardo Casale, Massimo Lella, Angelo «cignale» Giuliani. Fondato nel 1989 da alcuni componenti dell’allora Folk Club Latina, presenta anche alcune composizioni più recenti che si ispirano comunque sempre alla musica popolare laziale, con arrangiamenti curati dallo stesso gruppo. Il suo quindi è un repertorio costituito da canti popolari di vario genere e balli come le tarantelle e i saltarelli. Ha all’attivo oltre trecento concerti ed è stato protagonista di importanti manifestazioni di musica folk. Il programma di «EnoEthnica» prevede anche il laboratorio introduttivo di danza popolare condotto da Francesca Trenta. La storia della cantina Ganci, situata a qualche chilometro da Latina, sulle sponde del Lago di Fogliano, è la storia dei fratelli Ganci, Antonino e Vincenzo, due ragazzi della Sicilia degli anni Trenta nati e cresciuti in una famiglia di viticoltori. Una famiglia la cui tradizione vitivinicola risale al 1895, che ha le sue radici ad Alcamo. Nei primi anni Cinquanta, all’indomani del secondo conflitto mondiale, i due fratelli vengono presi dalla voglia di allontanarsi dalla loro terra d’origine, spinti dal desiderio di scoprire scenari ed orizzonti nuovi. Antonino era rimasto affascinato dal territorio ancora vergine della pianura pontina, nella quale era stato durante la guerra, e con i suoi racconti trasmette quello stesso fascino a Vincenzo, suo fratello più piccolo. Fu così che la famiglia Ganci approdò nell’Agro pontino negli anni successivi alla Bonifica. La cantina è stata la prima azienda della provincia a imbottigliare i vini del territorio. Un’attività, questa, iniziata, negli anni Cinquanta. Oggi l’azienda è gestita da Laura, figlia di Vincenzo, e suo marito, Pippo Milone. Produce nove vini, di cui quattro bianchi (Aurora, Graicos, Circeo bianco doc e Colle Parito), due rossi (Colle Morello, Tramonto e Circeo rosso doc), il vendemmia tardiva Gocce d’Ambra e lo spumante Perle di Lago.
Latina, EnoEthnica: piatti tipici, balli e canti popolari in cantina




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