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Ennesimo riconoscimento per “Settant’anni senza lavoro”: il saggio di Andrea Giansanti si aggiudica il Premio letterario internazionale Santa Margherita Ligure

Ultimo aggiornamento: 29 Febbraio 2016 10:22
Simone Di Giulio Pubblicato 29 Febbraio 2016
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Ennesimo prestigioso riconoscimento per il saggio “Settant’anni senza lavoro” di Andrea Giansanti, che ripercorre la storia della disoccupazione in Italia dal secondo dopoguerra al jobs act. Il libro è stato insignito del Premio Letterario Internazionale Santa Margherita Ligure per la saggistica. Il Premio, giunto alla trentottesima edizione, è organizzato ininterrottamente dal 1979, per volere dell’allora primo cittadino di Santa Margherita Ligure Raffaele Bottino – il celebre “sindaco ambientalista” – e del professor Silvio Ferrari, all’epoca assessore alla Cultura della Provincia di Genova. Nel corso di quasi quattro decadi, il concorso letterario ha visto vincitori alcuni dei principali scrittori italiani e stranieri. L’Accademia di San Giorgio, chiamata a selezionare i vincitori e presieduta per l’occasione dal giornalista e scrittore Raffaello Uboldi, ha deciso di attribuire il premio speciale per la saggistica all’opera di Andrea Giansanti per la qualità letteraria, il merito e la validità della ricerca, che ripercorre puntualmente – supportata dai dati statistici – l’andamento occupazionale nel nostro Paese, collegandolo ai diversi provvedimenti legislativi che hanno avuto ripercussioni sui rapporti di lavoro. La cerimonia di premiazione si è svolta presso il Salone degli Stucchi della seicentesca Villa Durazzo di Santa Margherita, nell’ambito dell’annuale kermesse culturale organizzata dall’associazione Tigulliana e dal periodico letterario Bacherontius, fondato nel 1969. Il Premio ha beneficiato inoltre del patrocinio del Padiglione Italia di Expo 2015. «Il lungo lavoro di ricerca svolto per poter realizzare questo saggio – sottolinea Andrea Giansanti – trova soddisfazione nei tanti prestigiosi riconoscimenti che “Settant’anni senza lavoro” sta riscuotendo in tutta Italia. Scrivere saggi non dà fama né popolarità, serve però a mantenere memoria storica dei fatti, e a consentire l’approfondimento e la successiva rielaborazione di alcuni eventi, inquadrandoli nella giusta chiave storica». L’opera di Giansanti aveva in precedenza vinto il Concorso Letterario Caterina Martinelli, è arrivato secondo al Premio Internazionale Nabokov, ed è stato tra i finalisti del Premio Carver e del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica, promosso dal CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche. «La struttura dell’occupazione – sottolinea l’autore – negli ultimi settant’anni è mutata nei suoi caratteri e nella sua natura, come risultato di una serie di processi sociali ed economici, a cominciare dall’evoluzione degli assetti famigliari e del mercato del lavoro. La questione occupazionale è diventata un’emergenza ancor prima che una priorità: le dinamiche del lavoro in Italia hanno costituito motivo di attenzione e di preoccupazione sin dal secondo dopoguerra, quando il Paese – in ginocchio a causa degli eventi bellici – dovette affrontare la ricostruzione, che passava attraverso la garanzia della casa e di un impiego. Un tema quantomai attuale, che ha ricevuto alcune prime risposte tramite il jobs act, ma sul quale l’attenzione va mantenuta elevata per garantire a tutti, soprattutto alle giovani generazioni, adeguate opportunità».

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