Non si è fatta attendere la risposta dell’amministrazione alle accuse in materia di tasse lanciate dagli esponenti della lista Nuovo Progetto per Lorenzo Magnarelli. A prendere la parola nella maggioranza del sindaco De Angelis, l’assessore al bilancio Gianni Celani: “Amministrare nel 2014 non è impresa facile. Cercare di gestire la cosa pubblica, erogando servizi di qualità
ai cittadini, cercando di non pesare ulteriormente sulle loro tasche è un compito arduo che comporta una fatica immensa. Una fatica che la maggioranza consiliare non scansa, ma affronta con responsabilità, mettendoci la faccia, al contrario di chi nasconde la propria povertà di idee dietro continui ricorsi presso il giudice amministrativo, con il solo risultato di far spendere soldi al Comune (e quindi ai cittadini) per difendersi davanti al Giudice senza ottenere alcun risultato politico che possa andare a vantaggio della collettività. Le critiche mosse dal gruppo Nuovo Progetto Sonnino, capeggiato da Magnarelli, sulla tassazione sonninese, sono un qualcosa di demagogico e populista, connotato da evidenti e marchiani errori di analisi. I nostri oppositori parlano di una tassa inesistente: la TARSI. Cos’è? Dove l’hanno sognata? Forse è la conseguenza dell’intontimento derivato dai continui flop giudiziari inanellati da Magnarelli. In Italia si paga la IUC, composta da TARI (tassa sui rifiuti), IMU (imposta sulle abitazioni diverse da quella principale), la TASI (tassa sui servizi indivisibili che si paga sulle prime case). Non esiste la TARSI!!! Che studino bene prima di dire amenità del genere!Seconda grande bugia: a Sonnino si paga 173 euro di media di TASI. FALSO! Da dove hanno tratto questo dato? Come fanno a dire che siamo tra i tre comuni ad aver fatto pagare la TASI più alta?? Cercherò brevemente di far capire, con dati ufficiali alla mano, come, al contrario, i Sonninesi abbiano pagato la TASI tra le più basse della Provincia.
Partiamo dal loro dato, i 173 euro. Da dove esce fuori? Probabilmente da uno studio fatto dalla UIL, la quale ha preso come base di raffronto un’abitazione con rendita catastale di € 400, considerato il dato medio provinciale. Ma a Sonnino, chi ha rendite catastali pari o superiori a 400? Un’esigua minoranza! Se fosse così, il Comune di Sonnino avrebbe incassato più di 500.000 euro di TASI (173 euro moltiplicati per 3000 nuclei familiari)! Invece non incassiamo nemmeno la metà! Per dare un dato veritiero sulla pressione tributaria locale esercitata dalla TASI, non bisogna prendere l’aliquota, ma il gettito generato dalla tassa. Infatti, il 2,5 per mille di Sonnino è diverso da quello di Sermoneta perché diversissime sono le rendite catastali! A Sonnino sono molto più basse. Quindi il 2,5 per mille produce meno a Sonnino, molto di più a Sermoneta o San Felice. Vorrei, quindi, sfatare questo tentativo strumentale e populistico, a tratti terroristico, di proporre il nostro paese come il più tartassato dalla TASI e dalle altre tasse. Vorrei far comprendere da alcuni dati ufficiali tratti dal sito del MEF, che gli altri Comuni della Provincia di Latina sono stati molto, ma molto più pesanti sulle tasche dei cittadini. Basti prendere ad esempio i Comuni di Latina e Sezze, che hanno applicato un’aliquota sulla prima casa pari al 3,3 per mille (e le rendite catastali mediamente sono di molto superiori a quelle del nostro Comune). Non solo. Mi sono divertito a dividere il gettito TASI previsto nei comuni pontini con il numero di abitanti, ottenendo il gettito pro capite. Il rapporto gettito TASI per abitante di Sonnino è di circa euro 30,40 pro capite. Guardando in casa d’altri, ci si accorge che è tra i più bassi (solo Maenza, Prossedi, Roccagorga e Castelforte hanno un dato simile al nostro), mentre per la maggior parte dei comuni è di molto superiore i 30 euro che ogni cittadino di Sonnino ha tirato fuori per la TASI. Prendiamo ad esempio i 71 € di Cisterna, i 63 di Formia, i 52 € di Monte San Biagio, i 108 € di Sabaudia, i 60 € di Pontinia, i 65 circa di Itri, i 73 euro di Norma e, soprattutto, i 333 euro di Terracina. Nulla a che vedere con i 30 euro e 40 centesimi che, mediamente, ogni sonninese dovrà tirar fuori.
Noi l’avremmo evitata volentieri la TASI, questo è ovvio. Ci abbiamo provato a renderla quasi “sterile” con la prima approvazione delle aliquote di giugno. Ma la verità è che il governo obbliga TUTTI i comuni d’Italia a mettere le tasse per ovviare ai numerosissimi e continui tagli effettuati sui trasferimenti statali, in nome di quella spending review che sta togliendo ossigeno agli enti. Il Comune di Sonnino, che nonostante tutto continua a dare servizi di qualità e a bassissimo costo, è passato da 1,5 milioni di euro di trasferimento statale del 2010 ai quasi 700 mila euro di quest’anno. Meno della metà! Ecco perché le casse sono vuote. Ma questo un ex assessore comunale come Ambrifi dovrebbe saperlo. Invece tenta di incolpare noi di presunti disastri del passato. Disastri che, se fossero veri, sono stati effettuati quando lui era assessore! Ora invece vuole far credere che la colpa sia di Celani”.


