Da due a cinque in poco più di ventiquattro mesi. Sono questi i numeri che può vantare la minoranza consiliare setina, che in un tempo relativamente breve è passata ad assumere una consistenza dignitosa, dopo il clamoroso 14-2 sancito dalle urne nel maggio 2012. E adesso può addirittura mettere in difficoltà Campoli e la sua maggioranza. Con i soli Zarra e Piccolo (il primo eletto perché candidato sindaco, il secondo primo nella lista del Popolo della Libertà), c’erano stati addirittura problemi a creare le commissioni, per non parlare dei consigli comunali e dei Question Time praticamente a senso unico. Il passaggio di Reginaldi dalla maggioranza (in quota Api) all’opposizione (con Forza Nuova) ha aperto qualche confronti, soprattutto nelle interrogazioni che Reginaldi, come nella precedente consiliatura, continua imperterrito a presentare. Nelle scorse settimane è arrivata la svolta per l’opposizione o, almeno, quella che potrebbe essere la svolta. A tagliare il filo che li legava alla maggioranza due importanti esponenti, Serafino Di Palma, già candidato sindaco nel 2007 con la CdL, poi facente parte del gruppo dei ‘responsabili’, infine candidato con la Lista Campoli, e Antonia Brandolini, consigliere unico eletto nella lista de L’Italia dei Valori, meno ‘preparata’ rispetto al suo collega Di Palma (è alla prima consiliatura e, per sua stessa ammissione, ha ancora tanto da imparare), ma particolarmente battagliera, come dimostrato sulla questione delle quote rosa (battaglia condotta proprio con Di Palma, al termine della quale la permanenza dei due in maggioranza ha cominciato a scricchiolare) e sull’interrogazione presentata nell’ultimo question time sulla società A&G. Ai due potrebbero addirittura aggiungersene altri, considerati alcuni accenni di malumore evidenziati nelle ultime sedute consiliari. Luciana Lombardi si è già dichiarata indipendente, in aperta rottura con la sua lista di appartenenza e con lo stesso primo cittadino. Voci di corridoio raccontano anche di un Enzo Polidoro (Udc) particolarmente insofferente alle ultime vicissitudini tutte interne ad una parte ben precisa della maggioranza, quel Partito Democratico lacerato da una crisi interna (lo stallo nei rapporti tra Campoli e Di Raimo, ma anche quelli di quest’ultimo con Eramo) che potrebbe esplodere a settembre, quando si dovrà approvato il Previsionale. Insomma situazione da nervi tesi, in cui l’unica parte che sembra rafforzarsi e trovare nuova linfa è proprio l’opposizione, sulla carta deficitaria, ma invece pronta a dare battaglia alla maggioranza.
Simone Di Giulio


