Due camion, di cui uno polifunzionale e dotato di autobotte per il trasporto di circa 8mila litri di acqua, due pickup utilizzati pochissimo, quattro trattori e materiale vario per la prevenzione e bonifica degli incendi boschivi. A vederli sembrerebbe una buona pubblicità per la salute e la salvaguardia delle nostre aree verdi. Qualcuno potrebbe pensare che finalmente alle parole seguono i fatti, con investimenti mirati che evitano problemi futuri ed emergenze quanto mai attuali. Ma non è così. Perché tutti questi mezzi giacciono praticamente in stato di abbandono all’interno di un garage in località Prati di Roccagorga di proprietà della XIII Comunità Montana dei Lepini, ente che comprende 12 Comuni (Bassiano, Cori, Maenza, Norma, Priverno, Prossedi, Roccasecca dei Volsci, Rocca Massima, Roccagorga, Sermoneta, Sezze, Sonnino) e che li ha ottenuti dai vari bandi promossi nel corso degli anni dalla Regione Lazio per la prevenzione degli incendi. Un autentico ‘tesoro’ che però non viene utilizzato. A lanciare l’allarme e a denunciare quello che per molti sarebbe l’ennesimo caso di ‘sprecopoli’ nel territorio lepino è Gianluca Calvano, delegato alla Sicurezza del Comune di Sezze e da anni impegnato, all’interno dei corpi che fanno riferimento alla Protezione Civile, nelle opere di volontariato. Proprio dalla richiesta avanzata alla Comunità Montana da una di questa associazioni per usufruire dei mezzi, la storia ha mostrato tutto il suo paradosso, come spiega lo stesso Calvano: “Con l’associazione San Marco presieduta da Carlo Di Carlo, della quale faccio parte, abbiamo protocollato la richiesta di cessione per sei mesi alla Comunità Montana. Inizialmente sembravano favorevoli a questo tipo di iniziativa, poi però non ci hanno fatto sapere più nulla. Prima di rivolgerci a loro, naturalmente, avevamo posto la stessa richiesta alla Regione Lazio, considerate le emergenze legate agli incendi sul nostro vasto territorio e la scarsezza di mezzi per venirne a capo. La Regione ci aveva comunicato che non c’erano fondi a disposizione e, contestualmente, ci aveva indicato la XIII Comunità Montana, affermando che c’erano mezzi che avrebbero fatto al caso nostro. Il diniego – prosegue Calvano – è arrivato poco dopo, ufficialmente perché ci è stato comunicato che la stessa Comunità Montana stava partendo con un progetto di campagna antincendio che avrebbe coinvolto i Lavoratori Socialmente Utili. Peccato – prosegue Calvano – che non sia così e che gli Lsu non possono compiere mansioni del genere, oltretutto per un ente che di fatto sta per chiudere. E’ un’ingiustizia che non abbiamo voluto far cadere nel vuoto e deciso di denunciare, perché ogni estate il nostro territorio è funestato da eventi incendiari e varie associazioni, la San Marco, i Lupi Lepini, la Protezione Civile comunale di Roccagorga e il Volontari Vigilanza Ambientale di Sezze fanno i salti mortali per evitare catastrofi peggiori. Nel caso di Sezze – prosegue Calvano – alcuni di quei mezzi sarebbero stati utilissimi e lo sarebbero in futuro, quando si presentano emergenze idriche. Uno dei camion parcheggiati e non utilizzati è dotato di una cisterna che può contenere 8.000 litri di acqua e probabilmente molti animali non sarebbero morti di sete se la Comunità Montana ci avesse concesso l’utilizzo dei mezzi, oltre, naturalmente, ad intere famiglie in piena emergenza idrica che non abbiamo potuto accontentare. Emergenza – precisa Calvano – che oltretutto al Comune è costata 800 Euro al giorno per ricorrere alle autobotti da una società esterna”. Insomma una storia tipicamente italiana, in cui forse si pensa troppo al proprio orticello invece che alla collettività. Oltretutto a titolo gratuito: nella richiesta avanzata dall’associazione di volontariato, infatti, era previsto che la stessa si sarebbe fatta carico della manutenzione dei mezzi, dell’assicurazione e della messa in strada: “Contiamo nella correttezza di chi ha potere decisionale – conclude Gianluca Calvano – anche perché ci avviciniamo al periodo più caldo dell’anno e quei mezzi, i trattori soprattutto, potrebbero essere utili per fare opera di prevenzione e di bonifica delle zone considerate a rischio incendio. Intanto voglio ringraziare i consiglieri Armando Uscimenti e Paolo Rizzo, il primo ha permesso di accedere al garage e testimoniare fotograficamente questo spreco, mentre il secondo si è detto disponibile a portare la questione all’interesse dell’assessorato di competenza alla Regione Lazio”.
Simone Di Giulio















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