In un periodo di gravissima emergenza idrica il primo cittadino di Sezze, Andrea Campoli rinnova un’ordinanza risalente al 2010, ammonendo la cittadinanza che la stessa ha ancora validità: quella sull’utilizzo dell’acqua potabile. Il provvedimento numero 75 del 19 luglio 2010 stabilisce il divieto di utilizzare l’acqua per usi diversi da quello stabilito nel relativo contratto di fornitura; utilizzare l’acqua potabile per il riempimento delle piscine, nonché di attingere l’acqua per irrigare orti, giardini, lavare strade, selciati e qualsiasi altro utilizzo non strettamente riconducibile all’uso personale; prelevare acqua da fontane pubbliche per usi non diretti ed immediati, per riempire cisterne o botti, per rifornire locali privati mediante l’utilizzo di tubi di gomma. L’ordinanza si era resa necessaria per evitare l’utilizzo indiscriminato della risorsa idrica ed è quanto mai odierna, con il rischio di un grave depauperamento degli acquiferi ed una non corretta ed uniforme distribuzione dell’acqua. Tale intervento fa capo a quanto riportato nel verbale del 28 maggio 2003 dell’Ufficio di Presidenza, costituito in seno alla conferenza dei Sindaci dei Comuni rientranti nell’ATO n°- 4, in cui si è deciso di istituire un servizio di controllo e prevenzione finalizzato a ridurre lo spreco di acqua potabile, usata per scopi non strettamente domestici ed igienici. Il controllo sul rispetto dell’ordinanza sarà effettuato da tecnici incaricati dal Gestore del Servizio Idrico Integrato, la Dondi spa, che si avvarranno, eventualmente, del supporto operativo di organi di Polizia. La violazione è punita con la sanzione da 160 a 500 Euro.
Sezze, Campoli ‘rispolvera’ l’ordinanza del 2010 sugli usi consentiti dell’acqua potabile


