Continua a destare preoccupazione all’interno dei ranghi della minoranza consiliare di Sermoneta la questione legata alla Corden Pharma. Dopo la richiesta di un consiglio comunale straordinario (convocato presso il Centro Civico di Monticchio il prossimo 22 luglio alle 18) per discutere del trattamento dei rifiuti chimici per conto terzi autorizzato dalla Regione e dalla Provincia di Latina, a far suonare un ulteriore campanello d’allarme è la presentazione di un nuovo progetto riguardante l’area ex Bristol, una centrale elettrica della potenza di 6 megawatt, che pone delle domande sulla presente e futura strategia industriale dell’azienda per quanto riguarda lo stabilimento di Sermoneta. A chiedere spiegazioni tramite un’interrogazione presentata all’amministrazione Damiano è Antonio Scarsella, ex sindaco del paese e capogruppo di minoranza in consiglio comunale: “La Finanziaria Corden Pharma sta evidentemente puntando ad uno “spacchettamento” e alla massimizzazione economica dell’impianto e dell’area industriale avuti quasi in regalo da Bristol nel 2010, avviando interventi che puntano al business. Oggi – spiega Scarsella – i rifiuti pericolosi conto terzi, l’energia, domani il termovalorizzatore e l’impianto di depurazione? Il tutto in una unica area, stabilimento, lavorazione rifiuti pericolosi, termovalorizzazione e produzione di energia da metano? Tutto questo – spiega il consigliere di opposizione – nel silenzio delle istituzioni e con il chiaro intento di mettere i lavoratori e i sindacati contro la popolazione”. Nell’interrogazione si chiede se Corden Pharma abbia presentato un progetto complessivo di trasformazione del sito industriale, con risvolti economici, occupazionali ed ambientali e se l’impianto di cogenerazione di energia per la potenza indicata rappresenta un intervento importante e si inserisce in una area, quella della Corden, già oggettivamente interessata ad una presenza ambientalmente sensibile notevole, quali le compatibilità, le incompatibilità, le garanzie per la sicurezza.
Sermoneta, Scarsella presenta un’altra interrogazione sul caso Corden Pharma


