Mentre il segretario provinciale Fiom, Tiziano Maronna annuncia la decisione di iniziare uno sciopero della fame, detta la sua proposta alla Sapa di Fossanova e cerca di stimolare quanti dovrebbero muoversi in qualche modo in questo momento particolare per tante famiglie (“dare inizio ad una cassa integrazione di 12 mesi, ma per motivi di crisi e non di cessazione. Lo sciopero della fame è un gesto eclatante per sottolineare la gravità del momento ed invitare all’impegno tutti coloro che dapprima si sono professati vicini alla situazione della Sapa e che poi si sono dileguati”), il sindaco di Roccasecca dei Volsci, Barbara Petroni, ha scritto una lettera aperta ai lavoratori della Sapa:“Sconcerto, sconforto e rabbia sono le uniche parole con cui riesco ad esprimere il mio stato d’animo, la mia vicinanza e la solidarietà nei vostri confronti. A voi lavoratori riuniti in assemblea permanente giunga l’affetto e la massima disponibilità delle istituzioni che rappresentiamo noi sindaci ed amministratori. Questa vertenza prescinde dall’appartenenza o dal colore partitico, interessa la destra quanto la sinistra, tutti uniti. La vicenda di voi lavoratori e delle vostre famiglie è una questione sociale che riguarda tutti, indistintamente. Non possiamo che essere vicini a chi rivendica il proprio posto di lavoro e lotta con dignità per far rispettare un diritto sancito dalla Costituzione. Siamo tutti consapevoli della durezza di questa battaglia e del fatto che durerà molto tempo. Sappiamo che nessun risultato sarà ottenuto senza una lotta capace di mobilitare tantissime persone. Noi siamo dalla parte giusta, insieme a voi, stiamo dalla parte di chi non si arrende e lotta e vi sosterremo in tutte le iniziative che vanno nella stessa direzione: difendere il posto di lavoro, assicurare un futuro sereno alle vostre famiglie e ai vostri figli. Forza Ragazzi, siamo con Voi!”. Un atto di solidarietà, ma anche di presenza e di partecipazione attiva – quello del sindaco di Roccasecca dei Volsci – nei confronti di chi in questo momento rischia di perdere il posto di lavoro, ma – in ogni caso – è deciso a lottare fino in fondo.
Mario Giorgi


