Nei locali della mensa aziendale, i lavoratori della Sapa – riuniti da lunedì scorso in assemblea permanente – sono stati informati dell’esito dell’incontro avvenuto nella serata di ieri al ministero dello Sviluppo economico. All’incontro, avvenuto alla presenza dei rappresentanti del ministero e della Regione Lazio oltreché delle organizzazioni sindacali, non si è presentata ‘azienda che, continuando nel suo atteggiamento provocatorio e arrogante, ha fatto sapere di non incontrare le parti se non quando i lavoratori avranno sciolto l’assemblea permanente. I lavoratori questa mattina, presenti in 98 sui 136 dipendenti dello stabilimento di Fossanova, hanno invece manifestato la convinta intenzione di continuare con la loro iniziativa di lotta e, se ce ne fosse bisogno, di intraprenderne altre. È chiara l’intenzione dell’azienda di riorganizzare la produzione senza presentare un piano industriale, procedendo a iniziative unilaterali come ha già fatto vendendo lo stabilimento di Bolzano, chiudendo la pressa di Feltre ed ora dichiarando la chiusura di Fossanova. Nulla si sa delle vere intenzioni dell’azienda per quanto riguarda l’intero gruppo Sapa-Hydro in Italia, che oltre a quelli citati ha stabilimenti a Ornago (Monza Brianza) e Atessa (Chieti). Il tempo non aiuta il confronto, mancano infatti pochi giorni alla scadenza della procedura avviata dall’azienda che terminerà il 21 luglio. Nel frattempo sono già calendarizzati i prossimi incontri: il 16 luglio le parti si incontreranno in Regione Lazio mentre il ministero, che nelle prossime ore ricontatterà l’azienda, si è impegnato a riconvocare il tavolo prima della scadenza di lunedì 21 luglio. I lavoratori sono fermi nella volontà di lottare per difendere il loro posto di lavoro, in un’azienda radicata nel territorio da generazioni. E la Fiom è al loro fianco.
Priverno-Pontinia, Crisi Sapa: il comunicato della Fiom. Gli operai non si piegano


