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Mondoreale > Blog > Attualità > Crisi Sapa, cinque proposte di Enrico Forte per il tavolo del 10 luglio al Ministero
Attualità

Crisi Sapa, cinque proposte di Enrico Forte per il tavolo del 10 luglio al Ministero

Ultimo aggiornamento: 8 Luglio 2014 21:48
Simone Di Giulio Pubblicato 9 Luglio 2014
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Il consigliere regionale pontino Enrico Forte interviene nuovamente sul difficile momento che sta attraversando l’economia pontina in particolare il settore industriale con la chiusura di aziende quali Sapa, Nexans, Scm, Avionteriors e la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro. “L’occupazione da parte degli operai della Sapa di Fossanova del sito e la proclamazione dello stato di assemblea permanente sono l’immagine più vera e drammatica della crisi industriale che ormai da tempo è esplosa in provincia di Latina, una crisi dalla quale si può cercare di uscire soltanto se si crea una sinergia tra istituzioni, forze sindacali e imprenditori. E’ questo il percorso che ci apprestiamo a intraprendere come Regione ponendoci come interlocutori e dando il nostro contributo, come faremo il 10 luglio all’interno del tavolo di confronto convocato presso la Regione”. “Abbiamo predisposto – continua Forte – un documento in cinque punti che parte dal presupposto che per rilanciare l’economia pontina e innescare un circolo virtuoso capace di attivare buona e stabile occupazione, servono investimenti pubblici e privati. Purtroppo le imprese, indebolite dalla crisi prolungata, non saranno in grado di ripartire in tempi brevi quindi spetta alle istituzioni attuare macro e micro-politiche che rimettano in moto i processi produttivi”. Nel documento emerge con chiarezza, dati alla mano, una flessione generalizzata che non ha risparmiato alcun settore produttivo ed una progressiva deindustrializzazione del territorio con conseguente perdita di occupazione nelle imprese più grandi, perdita non più compensata dalla microimpresa che vive da tempo una fase di grande difficoltà anche a causa della mancanza di credito. “I cinque punti proposti – anticipa Forte – fanno parte di una strategia complessiva, in grado di promuovere una sinergia tra i fattori produttivi del territorio: è possibile infatti la coesistenza tra industria, turismo, tutela dell’ambiente, laddove venga promossa un’industria ecosostenibile, solidamente legata allo sviluppo parallelo di turismo e cultura. Commercio e servizi, cultura e turismo, distretto industriale e chimico-farmaceutico, agricoltura e sostenibilità ambientale, ricerca e innovazione sono dunque i punti fermi dai quali ripartire avendo ben chiaro che è fondamentale intervenire sulle infrastrutture di collegamento, evitando che la provincia di Latina continui a rimanere tagliata fuori dalle principali reti viarie nazionali. Priorità assoluta quindi alla Roma-Latina, opera cantierabile nel medio-breve periodo; al collegamento autostradale Cisterna-Valmontone, da anni nei programmi delle grandi infrastrutture di collegamento e al completamento della Monti Lepini. La disponibilità di una rete viaria moderna può supportare settori importanti come il turismo e in generale l’industria così come le messa in campo di un sistema di formazione anche a livello universitario innovativo, all’avanguardia e legato alle vocazioni del territorio. E’ inoltre indispensabile creare le condizioni economico-finanziarie per il rilancio imprenditoriale, che passa dall’accesso al credito, principalmente tramite gli strumenti di garanzia gestiti da Unionfidi, alla messa in opera di occasioni di sviluppo del sistema produttivo come Portafuturo e gli altri incubatori e acceleratori d’impresa disponibili, per sostenere le attività nelle fasi critiche. Determinante anche il ruolo di Sviluppo Lazio nel potenziamento delle infrastrutture regionali e delle attività produttive, nonché per l’incremento dell’occupazione tramite il sostegno a programmi di sviluppo territoriale e la partecipazione a progetti d’investimento in partnership tra soggetti pubblici e privati . Infine – conclude il consigliere regionale del Partito Democratico – i Comuni devono fare la loro parte con il potenziamento degli uffici Europa attraverso i quali è possibile predisporre progetti finanziabili con i fondi europei, la vera grande risorsa finanziaria spesso inutilizzata”.

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