“Voglio affermare la mia totale fiducia nell’operato degli organi investigativi e della Magistratura rispetto all’accertamento della verità. Desidero esprimere la mia assoluta estraneità ai fatti contestati nella piena consapevolezza che lo sviluppo dell’attività investigativa chiarirà in via definitiva le effettive responsabilità relative alla vicenda che mi vede, mio malgrado, coinvolta”. Parla tramite il suo avvocato il vicepresidente del consiglio comunale di Sezze, Luciana Lombradi, indagata nell’ambito dell’operazione “Arco”, che ha portato venerdì scorso all’arresto di 24 persone tra le quali il figlio della stessa, Alessandro Gavillucci. In una nota il consigliere comunale eletto nel 2012 nella Lista Campoli non si lascia coinvolgere dalle ultime vicende che, secondo gli inquirenti, la vedrebbero partecipe di un vasto traffico di stupefacenti: “Ciò in primo luogo per il doveroso rispetto che sento di dover tributare al mio elettorato e a tutta la comunità del paese di Sezze, che ha sempre manifestato nei miei confronti fiducia e sostegno, in conseguenza dei servizi che ho reso, nel corso di due mandati consecutivi quale consigliere comunale, in favore della cittadinanza con dedizione, onestà e costante impegno sociale. Per tali ragioni nella piena consapevolezza della legittimità ed integrità che hanno sempre caratterizzato il mio operato, sia sul piano pubblico che su quello personale, dopo lunga e travagliata riflessione e nonostante le forti pressioni mediatiche ricevute, ho maturato il convincimento di continuare a svolgere l’incarico di consigliere comunale, per il senso di dovere nei confronti del mio elettorato e di quanti quotidianamente mi manifestano attestazioni di stima e di fiducia”. Una presa di posizione netta ed univoca, che adesso dovrà passare necessariamente al vaglio della maggioranza consiliare setina, che per il momento non si è pubblicamente espressa, ma che, voci di corridoio lo confermerebbero, aveva intenzione di riunirsi per decidere il da farsi sulla delicata e spinosa questione. Da parte sua, però, Luciana Lombardi ha deciso di non passare la mano e di lottare con tutte le sue forze per difendersi. A margine della nota comunicata alla stampa si legge ancora: “Non intendo assolutamente svalutare la gravità dei fatti oggetti di indagine, ma esprimere il profondo cordoglio per una vicenda che ha toccato me nella sfera più privata dei sentimenti e degli affetti familiari, essendo una madre prima ancora che personaggio pubblico, ma non per questo volendomi sottrarre alle decisioni che verranno assunte dalla Magistratura nei confronti di mio figlio Alessandro Gavillucci, attualmente detenuto in carcere, ove ne vengano accertate le effettive responsabilità”.
Simone Di Giulio


