Una battaglia burocratica lunga quasi 20 anni ma la Regione ha vanificato i tentativi fatti dalle amministrazioni
PRIVERNO NON RIESCE A STOPPARE LA SIBELCO
Il vicesindaco Anna Maria Bilancia, assessore alle attività produttive punta il dito contro la Regione
Nonostante i tentativi perpetrati nelle sedi legislative competenti, il Comune di Priverno alla fine non è riuscito ad impedire l’ampliamento delle cave alla Sibelco Sa.Si.Fo. in località “Colle Lubro” (conosciuta da tutti come Largo San Giovanni) che le ottenne quasi venti anni fa concessione mineraria di “Ripa o Mucchi”. A riassumere la vicenda, spiegando i tentativi messi su dal Comune nel corso praticamente di venti anni, ovvero dal 1995, anno in cui la Sibelco si installò sul territorio privernate, è stata il vicesindaco del comune lepino, Anna Maria Bilancia che è poi anche assessore con delega alle cave e alle attività produttive: “Non abbiamo potuto far altro che approntare una relazione sul percorso che ha portato all’ampliamento dell’area di scavo nel bacino minerario di ‘Ripa o Mucchi’. Si tratta di un iter burocratico complesso e articolato, iniziato nel luglio 1995 e concluso quasi venti anni dopo. In questo periodo – continua il Vicesindaco Bilancia – la Regione e gli altri Enti chiamati ad esprimersi hanno sempre espresso parere favorevole, concedendo autorizzazioni e nulla osta. A nulla sono valsi i tentativi dell’Amministrazione Comunale di opporsi: tutti i ricorsi presentati sono stati rigettati o non hanno dato seguito ad alcuna azione da parte dell’autorità giudiziaria. Da parte nostra saremo particolarmente esigenti per quanto riguarda le opere di ripristino e di rimboschimento compensativo. La società ha presentato un piano articolato e complesso e verificheremo che l’attività di scavo venga eseguita secondo le indicazioni contenute nella disciplinare sottoscritta con la Regione Lazio. Questo non esclude, inoltre, che il Comune ottenga ulteriori opere urbanistiche a risarcimento del danno ambientale che l’attività estrattiva procurerà con il corso degli anni”.
IL MURO DELLA REGIONE A FAVORE DELLA SIBELCO
L’ampliamento in loc. “Colle Lubro” (conosciuta da tutti come Largo San Giovanni) della concessione mineraria di “Ripa o Mucchi” inizia il suo iter burocratico il 5 luglio 1995. La SIBELCO SA.SI.FO. ottiene un permesso di ricerca per feldspati e terre con grado di refrattarietà superiore a 1.630°C in un terreno adiacente alla concessione mineraria sopraddetta per un’estensione di ettari 119.57.59. Nel giugno 2008 la stessa Sibelco SA.SI.FO. chiede l’ampliamento della concessione mineraria a ettari 133.88.59 (nel corso del procedimento istruttorio seguito all’istanza di ampliamento, l’area di espansione è stata ridimensionata a ettari 10.70.00). L’Area Conservazione Natura e Osservatorio Regionale per l’Ambiente rettifica la delimitazione della Zona di Protezione Speciale (ZPS) con la conseguente esclusione del progetto di ampliamento proposto dalla società . L’Area Urbanistica e Beni Paesaggistici con una nota del marzo 2011 rileva la “compatibilità delle trasformazioni derivanti dagli interventi proposti”. L’Area Difesa del Suolo e Concessioni Demaniali conferma il parere di nulla osta di vincolo idrogeologico del 26 luglio 2010. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio conferma il proprio parere positivo nell’aprile 2011. L’Area Valutazione Impatto Ambientale e Valutazione Ambientale Strategica dà parere favorevole di compatibilità ambientale nel giugno 2012. Il Comune di Priverno si oppone con una determinazione del novembre 2010, ma viene respinta dall’Area difesa del suolo della Regione Lazio nel gennaio 2011. Dalla Pisana si invita il Comune a concludere l’iter di propria competenza. Nell’ottobre 2012 allora il Comune da incarico ad un legale di presentare ricorso. Il ricorso proposto pende dinanzi al T.A.R. di Latina ma, a tutt’oggi, non ha dato seguito ad alcuna azione preventiva da parte dell’autorità giudiziaria. Nel novembre del 2013 arriva la concessione della Regione Lazio dell’autorizzazione ad ampliare l’area di scavo della concessione “Ripa o Mucchi” di ulteriori ettari 10.70.00. Il Piano prevede però il rimboschimento e sistemazione dell’area utilizzata e un rimboschimento compensativo da effettuarsi su altra superficie da scegliere in area adeguata nel bacino idrografico di competenza. Il rimboschimento dovrà essere effettuato mediante l’utilizzo di specie autoctone, appartenenti alla stessa zona fitoclimatica del luogo, in continuità con la vegetazione circostante. Due le aree individuate per il progetto di rimboschimento compensativo: la prima di proprietà della SIBELCO localizzata nel Comune di Priverno, la seconda data in uso dal Comune di Sonnino.
In arrivo altre nuove quattro cave nel Lazio. A Pomezia il sindaco la blocca
Quella di Priverno, così come tutte le altre cave della provincia e della regione si preparano ad avere altre quattro nuove bandierine da affiancare in una ipotetica mappa degli scavi industriali nel Lazio, regione che, nel settore estrattivo, dopo quello dello smaltimento rifiuti, pare avere trovato una nuova vocazione. E’ notizia ancora fresca il parere favorevole, in seduta congiunta, dalle commissioni Pmi (VIII) e Ambiente (VI) del Consiglio regionale del Lazio all’autorizzazione di tre cave a Vitorchiano (provincia di Viterbo), Concerviano (Rieti), Anguillara Sabazia (Roma). Una quarta ha ottenuto il via libera della sola commissione Ambiente, quello della VIII è già stato dato il 6 maggio scorso. Si tratta della cava di sabbia e ghiaia in località Radigara di Orte (Viterbo) della S.E.M.A.G. di Fiumicino. Rinviato invece di un mese l’esame degli atti relativi alla cava di pozzolana di Santa Procula a Pomezia dopo che il sindaco aveva richiesto una sospensione dell’iter. A Vitorchiano l’autorizzazione riguarda l’attività estrattiva di peperino ad uso ornamentale in località Campitella. A Concerviano, in provincia di Rieti, la cava di calcare da autorizzare alla MA.RA. srl si trova in località Piantignano. Ad Anguillara Sabazia, invece, l’attività estrattiva di basalto della Mccubo di Roma sarà in località Quarticillo.


