Questa mattina alle prime luci dell’alba, dopo oltre 18 ore di Camera di Consiglio, il Collegio Penale del Tribunale di Latina ha emesso la sentenza sul maxi processo “Caronte”, che vedeva alla sbarra ben 24 imputati, per lo più esponenti del clan Ciarelli-Di Silvio, ritenuti implicati nella guerra criminale scoppiata a Latina nel gennaio del 2010, dopo il tentato omicidio di Carmine Ciarelli e l’assassinio di Massimiliano Moro e Fabio Buonamano. Per tutti, a vario titolo, l’accusa era di associazione a delinquere, usura ed estorsione. Questa mattina i giudici hanno pronunciato la sentenza, che prevede pene per oltre 200 anni. Tra le condanne più pesanti quella inflitta a Carmine Ciarelli, 21 anni di reclusione (i Pm per lui, considerato a capo dell’organizzazione, avevano avanzato una richiesta di condanna a 25 anni). Costantino Di Silvio, detto Patatone, dovrà scontare 15 anni, mentre Giuseppe “Romolo” Di Silvio, suo zio, è stato condannato a 6 anni e 6 mesi.
Latina, processo Caronte: pene di oltre 200 anni per gli imputati


