Cosa succede nell’area tra il Riparo Roberto e via Setina? E’ questa la domanda che si pongono tanti cittadini di Sezze in queste ore. A sollevare la questione due fotografie, una a campo largo in cui si può ammirare la collina che ospita il Riparo Roberto e l’altra zoomata, in cui si vede chiaramente un escavatore impegnato a realizzare una strada lungo la collina, realizzate da Ignazio Romano, curatore del sito www.setino.it, che si chiede per quale motivo quell’escavatore sia lì, a poche centinaia di metri dal sito, posto sul versante sud-ovest della valle del torrente Brivolco, oggetto di ricerca e studio nel 1953 dall’antropologo Marcello Zei. Il Riparo, che prende il nome dal figlio dello scopritore, consiste in una grande apertura orizzontale, al cui interno furono scoperti dei disegni a carboncino raffiguranti animali, uomini ed altri soggetti. È lungo circa 30 metri, con una profondità di 5 metri ed un’altezza di metri 2,8. I graffiti rinvenuti nel 1953 di recente sono stati danneggiati con atti vandalici. La strada in questione fino a qualche tempo fa non era presente e sono molti a sospettare che i lavori in questione siano da associare alla costruzione del nuovo depuratore le cui condutture potrebbero passare da lì. Ma Ignazio Romano che ha sollevato il problema e la faccenda è diventata, grazie ai social network, virale, coinvolgendo anche i responsabili di Legambiente, che hanno deciso di muoversi per indagare più a fondo, promettendo di chiedere spiegazioni anche alla Soprintendenza e al Genio Civile, considerato che in alcune di quelle zone vige un pesante vincolo idrogeologico. Dal Comune, finora, nessuna conferma o smentita, ad eccezione di un comunicato stampa in cui l’assessore Zeppieri fa velatamente riferimento al prestigioso bene archeologico affermando: “Il depuratore è un’opera attesa per moltissimi anni, su cui molte pagine si sono scritte, ma che solo nelle ultime due consiliature è andata concretizzandosi, con un progetto lungo e faticoso. Un percorso che ha compreso l’ottenimento di tutte le autorizzazioni dei vari enti coinvolti, il coinvolgimento di ditte ultra specializzate, la garanzia che i necessari “perturbamenti” abbiano carattere provvisorio e non inficino il mantenimento dei beni che caratterizzano il nostro territorio. Ed è proprio nel rispetto di chi si preoccupa dell’integrità del nostro territorio, che è doveroso ricordare che lo sforzo messo in campo è finalizzato alla costruzione degli strumenti per una migliore salvaguardia dello stesso, con l’intento che tutto avvenga nel rispetto delle condizioni e delle procedure previste”.






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