Da “La secchia rapita” a “Il pozzo scomparso”. Da Alessandro Tassoni a Federico D’Arcangeli. Dal 1624 al 2014. Da un poema eroicomico ad una denuncia, più o meno formale. Secondo quanto riferito e, in verità fotograficamente documentato, dal segretario del circolo Sel di Priverno, sarebbe scomparsa la parte superiore di un pozzo, nel cortile dello storico Palazzo Zaccaleoni, da oltre venti anni in via di ristrutturazione. “Il mistero del pozzo scomparso – spiega D’Arcangeli – non è il titolo di un giallo di Agatha Christie, ma solo una piccola curiosità in mezzo al naufragio che, soprattutto con la precedente amministrazione ha fin qui affondato il Progetto Zaccaleoni”. Dunque, pare che fino a circa tre anni fa la splendida corte del Palazzo fosse arricchita da un pozzo in pietra, non si sa quanto antico e quanto prezioso, ma che certamente faceva parte dell’insieme del complesso. Ma, in una foto scattata in questi giorni, si vede chiaramente che il pozzo non c’è più. “Ci piace pensare – chiude ironicamente Federico D’Arcangeli – che sia stato smontato, impacchettato e sia ora custodito gelosamente in qualche deposito. Ma potrebbe anche fare compagnia, in qualche villa, ai leoni scomparsi anch’essi dalla scalinata del Comune anni fa”. In ogni caso, la “scomparsa” del pozzo pone ancora una volta la questione della definitiva soluzione di un Progetto che avrebbe dovuto dare molte possibilità alla città lepina.


