Cambiano i tempi e internet 2.0 cambia pure la più classica delle schermaglie di strada, ovvero quella dei manifesti. La sfida in tempo di elezioni si sposta sui social. Fare campagna elettorale, specialmente nei piccoli paesi, vicino al giorno delle votazioni, era anche un assai pittoresco girare di notte ad affiggere i manifesti negli spazi consentiti e spesso anche oltre. Passare dopo l’avversario, fare le ore piccole, oscurare i manifesti dell’altro attaccandocene sopra dei propri faceva parte quasi di un rituale. Certo, a terra rimanevano chili di carta per nulla edificanti ma questo è un altro discorso. Corretto o no, c’erano delle squadre di attacchini deputate allo scopo. Per carità, ci sono ancora, ma in caso di colpi bassi nessuno andava a lamentarsi. A Maenza invece, la lamentela, bipartisan, corre sul web. Sul profilo social della lista numero 1 leggiamo: ““Mi rivolgo allo schieramento a noi a avverso. L’atto che abbiamo ricevuto nelle campagne coprendo i nostri manifesti è al quanto sgradevole. Maenza ha bisogno di persone perbene”. Dalla lista numero 2 rispondono: “Apprendiamo con stupore le lamentele della lista avversaria per aver coperto i loro manifesti. Vorremmo precisare che sabato sera, dopo aver affisso i manifesti per le campagne nel pieno rispetto degli avversari abbiamo appurato che la domenica mattina erano stati tutti completamente strappati e in alcune zone (imbocco Monte Acuto, Acqua i fichi, Chiesa a Farneto) erano stati coperti dai vostri manifesti. Ieri sera ci siamo limitati a riattaccare i manifesti dove erano già presenti”. Meno male che sono solo due.
Maenza verso le elezioni, quando la sfida dei manifesti arriva sul web


