In ossequio all’art.4 comma 4 del D.Lgs. n. 149/2011, la Provincia ha stilato il Programma di Fine mandato, ripercorrendo attraverso non solo i numeri poco intellegibili per il cittadino, ma anche immagini, le tappe salienti di questa Consiliatura. I numeri raccontano di una Provincia in salute, le immagini tratteggiano un volto non sempre conosciuto dell’operato di una Provincia tutt’altro che inutile ma laboriosa e produttiva, che, nonostante tagli e limitazioni, ha saputo fare di necessità virtù e massimizzare le risorse sempre limitate. Una buona programmazione, una politica di prossimità ispirata alla sussidiarietà e solidarietà, ha reso realizzabili progettualità utili all’intero territorio. Tante le iniziative, le opere pubbliche realizzate, le attività portate a termine ed i servizi erogati: siamo tuttavia consapevoli che le cose da fare sono sempre più delle cose fatte. Agli attacchi populisti si è preferito rispondere con i fatti e nel più ampio processo di concertazione politico amministrativa, si sono delineati gli obiettivi strategici e le tappe di un percorso durato quasi 10 anni. Un compendio che purtroppo non ha potuto raccogliere tutto, ma solamente alcune delle migliori iniziative realizzate in questi anni. Un impegno corale che ha mostrato tutti i volti di una Provincia utile. Le Province, quale organo costituzionale e costituente la Repubblica, però sono state umiliate, svilite, denaturate. Private di quella pari dignità sancita dall’articolo 114 della Carta fondamentale, perché spogliate della legittimazione democratica e autorità che solo libere elezioni a suffragio universale diretto possono assegnare ad una Istituzione servente il Paese. La vita è una ruota: oggi sotto la mola hanno macinato la democrazia e le conquiste democratiche operate nel corso di decenni, come se nulla fosse, per ossequiare quell’ambiziosa baldanza di cui il vuoto si riempie.
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