“Sentenza vergognosa”. Sono queste le prime due parole di Andrea Campoli alla notizia che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato dalla Dondi spa contro la delibera 42 del 26 novembre 2011 che scioglieva la convenzione trentennale tra il Comune di Sezze e la società di Rovigo. Il primo cittadino prosegue analizzando la sentenza che di fatto cancella quella delibera da molti considerata storica: “Gli unici ad essere entrati nel merito sono stati i giudici del Tribunale Amministrativo del Lazio che un anno fa avevano considerata legittima la decisione del consiglio di sciogliere la convenzione. In questo caso – precisa il sindaco di Sezze – il Consiglio di Stato ha deciso di non entrare nel merito e questa cosa ci rammarica”. Dai giudici di Palazzo Spada, però, è arrivato una sorta di appiglio per il Comune: dalla sentenza si evince che lo scioglimento non sarebbe dovuto passare né in giunta né in consiglio comunale, ma era di competenza dei dirigenti preposti. Proprio per questo motivo Campoli rassicura che la battaglia non è ancora finita: “Visto che l’unico organismo entrato nel merito della nostra decisione ci ha dato ragione, e che il Consiglio di Stato ha espresso soltanto un vizio formale, posso assicurare che questa amministrazione ricorrerà a tutte le misure per arrivare alla rescissione della convenzione”. Però nel frattempo si sono persi due anni inutilmente e c’è il concreto rischio che ogni ulteriore azioni possa paradossalmente rafforzare la posizione della Dondi, con la quale il Comune, è bene ricordarlo, ha aperto un altro contenzioso le cui cifre spaventerebbero chiunque.
Simone Di Giulio


