Un bilancio decisamente positivo per il convegno “Il recupero dei vitigni autoctoni” che si è svolto sabato mattina nell’Isiss “Pacifici e De Magistris” di Sezze, produttivo soprattutto a chiarire le potenzialità dell’agricoltura territoriale. La dirigente scolastica Anna Giorgi ospita l’evento, definendolo un seme per costruire qualcosa per Sezze, un primo passo per lanciare nuovi percorsi e per poter realizzare l’eccellenza del nostro paese. “Il vino è un fenomeno che va a interessare diversi settori -sottolinea il sindaco Sergio Di Raimo- è passione, è costume, è cultura ma soprattutto è un grande sviluppo economico territoriale”. Ha moderato Rocco Tolfa, giornalista di Rai2, che nel corso dell’evento ci ha regalato il suo mondo dietro ad “un bicchiere di vino”, infatti sostiene che il vino è un fattore culturale che ha accompagnato sempre la storia dell’uomo e dietro di esso c’è una cultura perché assieme alla scoperta dei vitigni e della loro storia si registra allo stesso tempo una traccia del passaggio di popoli, tradizioni, gusti e usanze. Anche Salvatore La Penna ci ricorda quanto sia importante l’agricoltura del nostro territorio, perché con le nostre radici possiamo creare il futuro. L’ultimo intervento è stato quello dell’assessore Enrica Onorati riportando un importante segnale di continuità e di sostegno per un settore strategico per l’economia e l’agricoltura laziale. Ci sono stati interventi di Marco Carpineti, responsabile dell’omonima azienda vinicola, Carlo Noro dell’associazione Professione Biodinamica e Giovanni Pica in rappresentanza dell’Arsial, mentre della presentazione dei vini si è occupato Antonio Abate, docente del Fis. Il vino, ci ricordano, può creare benessere perché rappresenta una grande potenzialità sia a livello economico ma anche a livello di etica. Una giornata densa di emozioni in cui l’Azienda Vinicola Tomei ha invitato le alunne del Liceo Classico a ricercare informazioni e a pubblicare un libro sul Cecubo setino dal titolo “Il vino di Sezze nell’antichità”. Un percorso attraverso la storia dei vitigni e la realizzazione di uno degli elementi maggiormente rappresentativi del nostro paese. Un lungo lavoro, unico nel suo genere, incentrato sul periodo classico, infatti sono state tradotti diversi testi dal latino, tra cui anche l’opera del Latium Vetus di Corradini, che mostravano che questo vino godeva di molto prestigio. Sono state aiutate dal Prof. Giancarlo Loffarelli nelle eventuali correzioni e precisazioni. Infine i ragazzi dell’alberghiero alle prese per la degustazione dei vini locali e una cucina ricca dei nostri prodotti territoriali.
Maria Giuseppina Campagna